PER SOGNARE UN PO'...
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La favola non smette mai di affascinare, sia i piccini sia i grandi. Le fiabe sono solo dei ricordi d'infanzia o non sono piuttosto un codice da interpretare? Andiamo alla ricerca dei valori, dei miti, della storia profonda dell'umanità e dell'io che trasmettono.

                          

martedì 15 febbraio 2011

L'importanza della lettura ad alta voce

Secondo Rita Valentino Merletti nel suo libro "Leggere ad alta voce",la lettura ad alta voce svolge un ruolo molto importante per la crescita del bambino, per quanto riguarda lo sviluppo della capacità di ascolto e dei tempi di attenzione, che si prolungano progressivamente.
Il bambino che vive nella società moderna - in cui un ruolo preminente è svolto dai media, in particolare dalla televisione, che propinano continuamente immagini - non riesce a crearsene di proprie, quando l’educatore sfoglia e legge il libro con lui: è assuefatto da un continuo “martellamento mediatico”che lo porta ad assumere un ruolo passivo, in cui le sue capacità immaginative sono sopite.
Diversamente, la lettura ad alta voce gli permette di attivare dei processi mentali e di ordinare le idee che imperversano nella sua mente e gli generano un grande caos.
Se il bambino viene abituato fin da piccolo a formarsi le proprie immagini mentali, mentre è interessato alla lettura condivisa con l’adulto, viene coinvolto maggiormente nella storia, ed è in grado di identificarsi con i protagonisti, dei quali rivive le avventure nella propria mente.
Il coinvolgimento del bambino dipende, però, dal metodo che l’educatore utilizza, dalla sua capacità di interessarlo e di renderlo partecipe, tenendo conto dei diversi approcci con cui i bambini si relazionano al libro.
Ci sono coloro che leggono con gli occhi e quindi sono attratti dalle illustrazioni che favoriscono lo sviluppo della creatività, altri che “leggono” con le orecchie preferendo libri in cui le componenti sonore sono più evidenti, e, infine, coloro che leggono con il corpo e che necessitano quindi, di esplorare i libri con la loro “fisicità”, attraverso l’uso dei cinque sensi.
Secondo quanto afferma la studiosa, la lettura ad alta voce favorisce lo sviluppo della capacità immaginativa, perché il bambino ascoltando la voce dell’adulto si crea le proprie immagini mentali, e da questo deriverà poi, la volontà di leggere autonomamente, una volta che sarà entrato in possesso degli strumenti che glielo permetteranno.
È importante che gli vengano presentate storie diverse, sempre adeguate, però, al suo livello di sviluppo, che gli permetteranno di ampliare la conoscenza del mondo e di allargare i suoi interessi.
Perciò è necessario che possa venire a contatto con libri che presentano anche caratteristiche tattili diverse fra loro, realizzati con materiali vari, che presentino storie legate a momenti di vita quotidiana e, altre, che narrano le avventure di un personaggio in un mondo fantastico.
Proporre una modalità di lettura attenta, precisa, che si svolge in una situazione di tranquillità, in cui sia il lettore che l’ascoltatore sono emotivamente coinvolti, permette di distaccarsi da quella che è la frenesia della società contemporanea, presentando invece un modello di lettura adeguato ai tempi di attenzione del bambino, che consideri anche quelle che sono le sue necessità ed interessi.
L’opinione della studiosa è che, attraverso la lettura ad alta voce si possono cogliere quegli aspetti che potrebbero sfuggire ad una lettura individuale da parte del bambino che, ancora piccolo, si sofferma ad osservare a lungo le immagini per capire lo svolgimento della storia e che, invece, dall’ascolto dell’educatore, percepisce quelle che possono essere le diverse voci dei personaggi, se l’adulto le differenzia fra loro, oltre a comprendere un più preciso ordine delle sequenze della storia.
Ogni libro possiede la propria “voce” interiore e perché emerga è necessario che l’educatore abbia alle spalle un’esperienza già costituita da numerose occasioni di lettura ad alta voce perché, quella propria del libro, si distingua a seconda di ciò che l’autore con la sua storia vuole comunicare.
L’incontro del bambino con la lettura deve essere qualcosa di naturale e non imposto perché possa nascere un legame molto profondo che li tenga uniti per tutta la vita come “compagni di viaggio”, nel cammino di crescita che il bambino dovrà intraprendere.

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