PER SOGNARE UN PO'...
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La favola non smette mai di affascinare, sia i piccini sia i grandi. Le fiabe sono solo dei ricordi d'infanzia o non sono piuttosto un codice da interpretare? Andiamo alla ricerca dei valori, dei miti, della storia profonda dell'umanità e dell'io che trasmettono.

                          

mercoledì 16 febbraio 2011

L'ambiente favorevole alla lettura

È importante che si crei uno spazio specifico destinato alla lettura, che il bambino deve vivere come se entrasse in un altro luogo, separato da quello della realtà quotidiana, ed in cui questa distinzione deve essere segnata, ad esempio, attraverso degli elementi che indichino che quello è proprio il luogo per la lettura e non altro.
L’ambiente perciò deve essere raccolto, intimo, offrire sicurezza e tranquillità al bambino, che non deve percepirlo ostile, ma come luogo in cui sentirsi a proprio agio, libero di esprimere le emozioni che la lettura gli suscita.
In questo luogo possono essere presenti cuscini, tappetini, atti a creare un angolo morbido, in cui la comodità e la riservatezza della posizione in cui sono collocati, contribuiscono ad isolare l’ambiente rispetto al resto circostante ed in cui le fonti sonore sono eliminate, per favorire la concentrazione e il rilassamento senza che si verifichino distrazioni. Secondo quanto sostiene Rita Valentino Merletti, l’adulto dovrà contribuire ad accrescere il senso di sicurezza del bambino trasmettendogli dei segnali favorevoli, che gli indichino che è lì per lui, per condividere un momento di riflessione, in cui la relazione che si è creata è qualcosa di molto profondo che li coinvolge entrambi.
Deve mostrare interesse nello sfogliare le pagine del libro e nel descrivere le immagini richiedendo la partecipazione del bambino e commentandole insieme, in un clima di reciprocità che favorisca il dialogo. La lettura deve avvenire in un preciso momento della giornata al nido, solitamente alla mattina, nell’ora dedicata alla programmazione annuale, e non dovrebbe durare più di mezz’ora, in quanto la capacità di attenzione di bambini così piccoli è ancora limitata, ad evitare di annoiarli rendendo questa esperienza frustrante, per non togliere loro la voglia e la curiosità di sperimentarla ancora.
La lettura ad alta voce è una componente molto importante, e non dovrebbe mancare fra quelle che sono le esperienze fondamentali che favoriscono la crescita del bambino, ma è rilevante anche lasciare che i bambini possano avere la possibilità di scegliere da soli i libri da sfogliare individualmente.
Per questo, dovrebbero essere sistemati su scaffaletti a misura di bambino, che possano, quindi, essere accessibili in qualsiasi momento, ed essere sempre a loro disposizione; la lettura, quindi, deve essere legittima, non una perdita di tempo, ma componente di crescita in grado di favorire l’identità del bambino che si sta formando.
Anche i genitori dovrebbero essere consapevoli dell’importanza della lettura dialogata che viene svolta al nido, per poterla poi proporre anche a casa in modo che si verifichi una continuità, e che non venga vista solo come attività esclusiva del nido, ma diventare un’abitudine consolidata che può avvenire in qualsiasi momento della giornata.
Secondo quanto dichiara la studiosa, la lettura essendo un piacere “gratuito” non deve essere un’attività obbligatoria, poiché il bambino in alcune occasioni può non avere il desiderio di leggere, perché magari è stanco o non è favorevolmente predisposto a compiere questa attività. L’educatore deve essere consapevole di questo per non forzare la volontà del bambino, evitando di generare una vera e propria repulsione alla lettura e privarlo perciò di un’esperienza unica e significativa.

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